Eleonora Mencarini, Fondazione Bruno Kessler
Titolo: Azioni collettive e piani per il futuro: come la Sustainable HCI può contribuire a contrastare il cambiamento climatico
Abstract: La crisi climatica ci costringe a soppesare le nostre azioni e riconsiderare il nostro ruolo nel mondo con un’urgenza inedita. Nata come strumento di sensibilizzazione al tema ambientale prevalentemente individuale, recentemente la Sustainable HCI ha maturato una nuova consapevolezza ed esteso il proprio campo d’azione fino ad includere la co-creazione di politiche pubbliche, l’inclusione del punto di vista di attori non umani nel design, e lo sviluppo di competenze multidisciplinari per comunicare la complessità del cambiamento climatico. Nell’intervento verranno ripercorse le tappe fondamentali di questo percorso, portando ad esempio uno scenario insolito per la tecnologia: i rifugi alpini, avamposti del cambiamento climatico, per i quali la comprensione del fenomeno da parte di cittadini e decisori politici è la chiave per mettere in atto strategie di anticipazione in grado di fronteggiare l’incertezza che la crisi climatica comporta e sperimentare nuovi modi di abitare le terre alte.
Bio: Eleonora Mencarini è ricercatrice presso l’unità di ricerca Intelligent Interfaces and Interaction (i3) della Fondazione Bruno Kessler (FBK). Attualmente il suo ambito di ricerca è la Sustainable Human-Computer Interaction. In particolare, esplora metodi per coinvolgere cittadini e policymakers nella comprensione del cambiamento climatico, nell’elaborare strategie di anticipazione e partecipare alla creazione di modelli predittivi. All’interno di questa linea di ricerca, indaga come collegare la conoscenza locale e l’esperienza diretta del cambiamento climatico con i dati e la conoscenza scientifica che informano i modelli predittivi di come sarà il futuro. A tal fine, impiega un approccio partecipativo e metodi speculativi.
Titolo: L’accessibilità in Microsoft e l’impatto dell’intelligenza artificiale
Abstract: Questa presentazione tratta dell’importanza dell’accessibilità e del percorso di Microsoft. Evidenzia aspetti chiave come la definizione di accessibilità, le potenzialità dell’AI e i principi del design inclusivo. La presentazione discute anche il divario di inclusione sociale per le persone con disabilità e l’impegno di Microsoft a colmare questo divario attraverso partnership, advocacy e soluzioni tecnologiche innovative. Inoltre, mostra varie funzionalità di accessibilità nei prodotti Microsoft e fornisce esempi di come queste funzionalità possano aiutare individui con diversi tipi di disabilità nella loro vita quotidiana.
Bio:
Jie Yuan – Account Manager & Global Commercial Accessibility Program Lead Italy and Western Europe. Jie lavora come Account Manager dedicato all’adozione del digitale con aziende entreprise, inoltre è responsabile del Global Commercial Accessibility Program Lead per Italia e Western Europe. Jie ha una vasta esperienza nel lavorare con clienti e partner per promuovere l’accessibilità e l’inclusione attraverso tecnologie innovative. In precedenza ha avuto ruoli da solution architect e customer success manager dedicato all’adozione delle soluzioni di produttività, sicurezza, e integrazione applicativa. Jie è laureato al Politecnico di Milano in Ingegneria Informatica.
Carlo Boccazzi Varotto, Hackability
Titolo: Cambiare le cose. Hackability: l’importanza di un approccio strutturato al co-design per sviluppare soluzioni per l’accessibilità, generando innovazione e impatti sociali ed economici.
Abstract: Hackability, nata a Torino nel 2016, è una non profit che combina competenze sociali, tecnologiche e di design per creare prodotti e servizi innovativi per persone con disabilità e anziani. Utilizzando il co-design, sviluppa prodotti e servizi a basso costo, promuovendo inclusione e impatto sociale. Riconosciuta dall’European Social Innovation Competition nel 2017 e vincitrice del Compasso d’Oro ADI nel 2020, ha collaborato con aziende come Toyota, Barilla, Juventus e istituzioni come il Politecnico di Torino e la New York University, e partecipata a decine di progetti dedicati alle rigenerazione urbana e all’inclusione.
Bio: Carlo Boccazzi Varotto, è un ricercatore sociale ed economico ed coordinatore nazionale della non profit Hackability.
Catia Prandi: Università di Bologna
Titolo: Citizen Science in HCI: un approccio inclusivo per promuovere la consapevolezza e l’impegno civico
Abstract: La Citizen science è un metodo scientifico che permette di coinvolgere direttamente ed attivamente le persone (i “cittadini”) in progetti di ricerca. Il suo utilizzo ha dimostrato di avere diversi benefici, quali promuovere l’impegno civico e la consapevolezza. Il seminario vuole presentare le potenzialità della citizen science in HCI, attraverso casi di studio. L’obiettivo è la definizione di un approccio integrato alla progettazione di piattaforme interattive, coinvolgenti ed inclusive, con lo scopo di sensibilizzare su tematiche di sviluppo sostenibile.
Bio: Catia Prandi è Professoressa associata al Dipartimento di Informatica – Scienza ed Ingegneria dell’Università di Bologna. È inoltre international collaborator presso ITI (Interactive Technologies Institute), Portogallo, istituto con cui ha una stretta collaborazione iniziata nel 2014. I suoi interessi di ricerca riguardano come progettare e validare, con metodi HCI, soluzioni tecnologiche che permettano di aumentare la consapevolezza ed il coinvolgimento delle comunità rispetto a tematiche di rilevanza sociale come sostenibilità, biodiversità, ed inclusione. È responsabile scientifico di diversi progetti (sia nazionali che internazionali) che riguardano l’utilizzo di citizen science, digital twin, data visualization, co-design, e game thinking per promuovere lo sviluppo sostenibile. La sua ricerca è pubblicata in più di 130 pubblicazioni scientifiche in contesti internazionali.
Monica Vitali, Politecnico di Milano
Titolo: Design per la sostenibilità: il compromesso tra User Experience ed applicazioni Web consapevoli del loro consumo energetico
Abstract: La crescente necessità di ridurre l’impatto ambientale ha spinto i fornitori di infrastrutture IT a ripensare la gestione e l’allocazione delle risorse fisiche per le applicazioni. Tuttavia, anche gli sviluppatori di applicazioni giocano un ruolo cruciale nel progettare soluzioni capaci di adattarsi alla disponibilità di energia rinnovabile in un determinato contesto. Questo comporta un bilanciamento tra riduzione dell’impatto ambientale e qualità dell’esperienza utente. Coinvolgere gli utenti finali nella valutazione di questo equilibrio è fondamentale per promuovere la sostenibilità. Esaminando questo aspetto nel contesto dei motori di ricerca, abbiamo condotto uno studio basato su interviste per comprendere come la consapevolezza della sostenibilità e altri fattori influenzino le scelte degli utenti.
Bio: Monica Vitali è professoressa associata presso il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB) del Politecnico di Milano, Italia, dal giugno 2024. I suoi principali interessi di ricerca riguardano l’efficienza energetica e la qualità del servizio nei sistemi informativi. Studia nuove strategie per migliorare l’efficienza di data center, cloud e fog computing, applicando tecniche avanzate di intelligenza artificiale e apprendimento automatico. Il suo lavoro si focalizza sull’adattamento e autoadattamento di sistemi complessi, esplorando come questi possano modificarsi automaticamente in risposta a problemi specifici. In particolare, ha approfondito la sostenibilità energetica delle applicazioni in infrastrutture cloud e fog, gli impatti energetici dell’intelligenza artificiale, la qualità dei dati in ambienti big data, e l’analisi di eventi e gestione dei processi in contesti di Ambient Assisted Living e Smart Cities.
Tania di Mascio: Università dell’Aquila
Titolo:Educare l’intelligenza artificiale seguendo le traiettorie di sviluppo dei bambini
Abstract: L’intelligenza artificiale permea numerosi aspetti della nostra vita quotidiana e si sta diffondendo nella maggior parte delle attività quotidiane contribuendo significativamente alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Tuttavia, il suo sviluppo e il suo impiego sollevano questioni relative a enormi bias, come quelli di genere e disabilità, che derivano principalmente da dataset parziali o distorti e dalla mancanza di trasparenza e responsabilità nei suoi algoritmi, sollevando preoccupazioni significative riguardo l’equità e l’inclusione, essenziali per il raggiungimento degli SDGs (https://www.un.org/en/exhibits/page/sdgs-17-goals-transform-world) come l’uguaglianza di genere (Obiettivo 5) e la riduzione delle disuguaglianze (Obiettivo 10). Per superare questi problemi, è stato necessario adottare un approccio centrato sull’essere umano, cercando di educare gli algoritmi piuttosto che limitarsi a addestrarli, ma è necessario andare oltre. Infatti, recenti prospettive teoriche suggeriscono che educare gli algoritmi richiede anche una profonda comprensione del contesto di utilizzo in cui operano, adottando un approccio simile a quello con cui si educa un bambino fin dalla nascita, seguendo la sua traiettoria di sviluppo. Incorporando modelli educativi consolidati nell’addestramento degli algoritmi, i sistemi intelligenti basati su di loro possono non solo allinearsi meglio alle traiettorie di apprendimento umano, ma ridurre i bias, rendendo i sistemi più consapevoli del contesto, promuovendo pratiche di innovazione responsabile (Obiettivo 9).
Bio: Tania Di Mascio è Professore Associato presso il Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione e Matematica (DISIM) dell’Università dell’Aquila, presso cui insegna Metodi e Metodologie per l’ICT e Sistemi Avanzati di Database. Per l’Università dell’Aquila, è responsabile del Laboratorio di Sistemi Interattivi e Computazionali e supervisiona del nodo CINI Assisting Technology. La Prof.ssa Di Mascio ha partecipato a numerosi progetti europei, assumendo ruoli significativi nella gestione scientifica. Attualmente, coordina il gruppo di ricerca su Tecnologie Assistive e Sistemi Embedded (ATES@AQ) del suo dipartimento. I suoi principali interessi di ricerca includono l’interazione uomo-computer, le tecnologie assistive, i sistemi edge real time e più in genrale l’apprendimento supportato dalla tecnologia. E’ autrice e co-autrice di più di 150 articoli di ricerca pubblicati in riviste e atti di conferenze peer-reviewed. La Prof.ssa Di Mascio è membro di numerosi comitati direttivi di conferenze internazionali e nazionali. Ricopre il ruolo di referee per numerose riviste internazionali e partecipa frequentemente a comitati organizzativi e di programma per conferenze e workshop. Inoltre, è membro attivo di SIGCHI, del Centro di Eccellenza DEWS e dell’organizzazione europea HiPEAC (High Performance, Edge, and Cloud Computing). Oltre ai suoi ruoli accademici, è Innovation Manager per il MIMIT ed è co-fondatrice e CXO di Project Innovation srl.
Alberto Arenghi, Università di Brescia
Titolo: Universal Design: un approccio trasversale per migliorare la qualità della vita
Abstract: Lo Universal Design (UD) è un approccio progettuale per lo studio di spazi, oggetti e servizi che possano soddisfare le esigenze del maggior numero di utenti possibili. Se da un lato lo UD implicitamente ha il senso del limite (non pretende di progettare per tutti), dall’altro supera il concetto di accessibilità andando verso quello di fruibilità e usabilità. Lo UD, nato nell’ambito architettonico-edilizio per dare una risposta olistica al tema del superamento delle barriere architettoniche, prospetta interessanti indirizzi metodologici anche in ambito informatico. Nell’intervento verranno presentati alcuni esempi
Bio: Ingegnere civile edile, è professore associato di Architettura Tecnica presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e di Matematica (DICATAM) dell’Università di Brescia. Da quasi trent’anni si occupa di accessibilità, declinando la tematica principalmente da un punto di vista edilizio ed urbanistico. Ritenendo la materia trasversale ha collaborato con ingegneri meccanici, informatici, giuristi, economisti, medici, sociologi, pedagogisti, etc…con cui ha avviato numerose ricerche, sfociate in pubblicazioni di carattere scientifico. Oltre all’attività di ricerca, ha svolto numerose collaborazioni e consulenze per enti pubblici e privati. Nel 2014 è co-fondatore del Laboratorio Interdipartimentale Brixia Accessibility Lab di cui è direttore. Dal 2016 è Delegato del Rettore per la Disabilità e DSA.
Dragan Ahmetovic: Università degli Studi di Milano
Titolo: Accessibilità delle informazioni tecnico-scientifiche per le persone con disabilità visive
Abstract: L’accesso alle informazioni tecnico-scientifiche è fondamentale per lo studio e l’impiego negli ambiti delle discipline STEM. Queste informazioni, tuttavia, sono comunemente presentate attraverso grafici, formule e visualizzazioni che spesso sono inaccessibili a persone con disabilità visive. Se da un lato l’impianto legislativo in Europa e in molte altre parti del mondo promuove equo accesso alla produzione culturale e scientifica, l’effettiva parità di accesso a tali risorse è ancora lontana. Questa disparità nell’accesso alle risorse di studio e lavoro causa, ancora oggi, impatti significativi per il successo accademico e l’occupazione lavorativa delle persone con disabilità. Questa presentazione introduce il problema dell’accessibilità alle informazioni tecnico-scientifiche per le persone con disabilità visive, riassume alcuni dei metodi tradizionali e introduce approcci innovativi per accedere a tali informazioni, con riferimento anche alle ricerche condotte presso il Laboratorio EveryWare del Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Milano.
Bio: Dragan Ahmetovic è Professore Associato presso il laboratorio EveryWare del Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Milano. È anche il Vicepresidente per l’Accessibilità di ACM SIGCHI per il mandato 2024-2027. Svolge ricerca nell’ambito dell’accessibilità e delle tecnologie assistive, mediate da dispositivi mobili e pervasivi. Dragan ha conseguito il dottorato di ricerca in Informatica nel 2015 presso l’Università degli Studi di Milano. Precedentemente, è stato assegnista di ricerca e Project Scientist presso il Cognitive Assistance Lab della Carnegie Mellon University (Pittsburgh, USA) e assegnista di ricerca presso il Laboratorio “S. Polin” per la Ricerca e la Sperimentazione di Nuove Tecnologie Assistive per le STEM presso l’Università degli Studi di Torino.
Ines Di Loreto, Université de Technologie de Troyes (UTT)
Titolo: Interazione Multisensoriale per l’Apprendimento e la Riabilitazione
Abstract: Questa presentazione offre spunti di riflessione su come le tecnologie interattive multisensoriali possano migliorare (o ostacolare) l’apprendimento e la riabilitazione. Verranno presentati esempi concreti di interfacce tangibili e serious games utilizzati in contesti come la riabilitazione post-ictus e la gestione delle crisi.
Bio: Ines Di Loreto è Professore Associato in Informatica presso l’Université de Technologie de Troyes (UTT). Ha conseguito una laurea magistrale in filosofia nel 2002 e un dottorato in informatica nel 2010 presso l’Università degli Studi di Milano. Nel 2019, ha ottenuto l’HDR (Habilitation à diriger des recherches) dall’Università Paul Sabatier. La sua ricerca nell’ambito dell’interazione umano-computer (HCI) si focalizza su come il corpo e i sensi contribuiscano all’apprendimento usando strumenti tecnologici. l suo approccio di ricerca-azione l’ha portata a lavorare nei settori delle disabilità, del patrimonio culturale e della gestione delle crisi.